Ci vuole allenamento per avvicinarsi a Dio

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Per esaminare l’idea di preghiera in Newman come forma di esercizio spirituale o formazione spirituale, occorre inserire il tema nel più ampio contesto di tutto il suo insegnamento. Molti testi trattano aspetti del suo pensiero teologico, ma Newman non è soltanto un teologo nel senso moderno del termine. È anche un teologo nel senso attribuito alla parola durante i primi secoli cristiani, quando il teologo era una persona che cercava Dio attraverso una meditazione orante delle Scritture. Non solo un pensatore, dunque, ma un cercatore di Dio.

La parte migliore di Maria

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«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta» (Lc 10,42).

Ogni parola di Cristo è buona; essa ha il suo compito e il suo scopo e non cade a terra. Non è possibile che abbia pronunziato pa­role effimere egli che è la Parola di Dio, esprimente, secondo la sua benevolenza, i consigli profondi e la volontà santa di colui che è in­visibile. Ogni parola di Cristo è buona.

L’eredità di John Henry Newman negli insegnamenti di Giovanni Paolo II

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Prof. Graziano Borgonovo

«Ecco il carisma di Wojtyla: è un Papa affascinato da Dio in ragione dell’uomo e affascinato dall’uomo in ragione di Dio». Così P. Tadeusz Stycze?, suo successore all’Università di Lublino, ha caratterizzato, alcuni anni fa, il cuore della personalità di Giovanni Paolo II, da domenica scorsa, 1° maggio 2011, Domenica della Divina Misericordia, Beato della Chiesa Cattolica. Affascinato da Dio,

Lettera circolare 2011

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Roma, maggio 2011

Cari amici di Newman,

lo scorso anno ha avuto luogo la tanto attesa beatificazione di John Henry Newman. Cosa potremmo imparare dal nuovo Beato? Perché è stato proclamato beato? Che significato ha per il nostro tempo?

Si potrebbero dare molte risposte a queste domande. Il

«Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve».

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Se tale era la sua maestà visibile, mentre era an­cora soggetto alla tentazione, all’infermità e al do­lore, molto più abbondante fu la manifestazione della sua divinità quando risorse dai morti. Allora l’essenza divina scaturì, per così dire, da ogni lato, e circondò la sua umanità come in una nube di glo­ria.

Uomini non Angeli. I preti del Vangelo

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Ecco lo stile e il tono da re con cui gli angeli parlano agli uomini, anche se questi uomini sono apostoli; tono di chi, non avendo mai peccato, dall’alto della sua dignità sublime parla a uomini che hanno peccato. Non però questo è il tono di coloro che Cristo ha mandati; poiché le persone da lui designate sono vostri fratelli e nient’altro – fi­gli di Adamo, figli della vostra natura, uguali a voi per natura e diversi soltanto nella grazia – uo­mini, al pari di voi, esposti alle tentazioni, alle medesime tentazioni,

Newman e quel III secolo così simile a oggi

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Una rilettura del romanzo “Callista”

di Bernadette Waterman
Università di Dallas, Texas
John Henry Newman e il romanzo. Il beato inglese non è un maestro del genere – anche se c’è chi lo ha proposto come patrono dei romanzieri – ma nel suo Callista (1885) offre ai lettori una visione di cristiana eroica resistenza al male.
Callista rispecchia la lotta perenne della Chiesa militante contro l’anticristo. Newman scrive: “Proprio come i modelli di Cristo precedettero quest’ultimo, così fanno le ombre dell’anticristo (…) Ogni epoca contiene in sé

Il dovere della pazienza

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Newman e i concili
di KER Ian

Poiché il concilio Vaticano II fu incentrato completamente sulla Chiesa, il documento in cui esso esamina la natura stessa della Chiesa, Lumen gentium, deve sicuramente essere il più importante. È nella sua ecclesiologia che Newman anticipa il concilio, forse in modo più determinante. Com’è fin troppo noto, Newman fu un pioniere solitario del laicato nella Chiesa altamente clericale del XIX secolo e fu l’autore di ciò che si considera il testo classico sul laicato, ovvero l’articolo Sulla consultazione di fedeli in questioni di dottrina. Senza dubbio avrebbe accolto bene il capitolo della Costituzione sul laicato. L’altro capitolo che

Conseguenze morali dei singoli peccati

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del 20 marzo 1836

“Sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà” (Nm 32,23)

Questo è uno dei passi, negli scritti ispirati, che, pur introdotto in una occasione particolare e con una intenzione limitata, esprime una verità di carattere generale, che ci ap­pare immediatamente andar ben oltre il contesto specifico, e che noi useremo a prescindere da esso. Mosè ammoniva le tribù di Gad e di Ruben, che avevano ricevuto per prime la loro eredità, che se non avessero combattuto a fianco dei loro fratelli per aiutarli a conquistare la loro, il loro peccato li avrebbe raggiunti e visitati. E mentre egli così parlava, lo Spirito Santo, che parlava per mezzo suo, dava