Riflessioni sulla Divina Provvidenza

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Il 21 febbraio 1801 John Henry Newman nacque a Londra, figlio di un banchiere e primo di sei rampolli. Solo la Divina Provvidenza poteva allora sapere che tale giorno fosse ricordato perfino duecento anni più tardi. Da giovane Newman, specialmente nell’anniversario della sua nascita, aveva l’abitudine di guardare al passato, ma non solo con una visione puramente umana che ricordasse solo dolori e gioie, ma nella luce della Divina Provvidenza, e scriveva ciò che egli chiamava il “resoconto del compleanno.” In tal senso leggiamo, per esempio nel suo diario del 21 febbraio 1822:

Newman e il valore del tempo

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Lectionary in Newman's chapel at Littlemore “Un nuovo anno si apre per noi; esso parla a quelli che pensano e trova ascolto in coloro che hanno orecchi vigilanti nell’attesa della venuta di Cristo. Il vecchio anno è finito, è morto, giace ora nella tomba del passato. Esso però non è annullato o dimenticato, rimane registrato nello sguardo dell’onniscienza di Dio”