Poiché sono sempre stato obbligato ad agire col mio senso del retto, non mi è dispiaciuto che una chiamata esterna, quale potrebbe sembrare, venisse, tagliasse corto col mio tempo e mi ricordasse le subitanee chiamate di San Matteo o San Pietro, e la terribile subitaneità del giudizio. Così, quando Dalgairns, ammesso dal Padre Domenico gli domandò di passar qui una notte durante il suo viaggio, io risolsi di valermi della sua venuta. Egli non conosce ancora la mia intenzione.
Estratto dal libro: Domenico Barberi, J. H. Newman, A cura di P. Innocenti, Viterbo 1980, p. 71.
Il Padre Domenico ebbe poco a che fare con conversioni ma va invece a missioni ed esercizi tra il suo popolo. Io lo vidi pochi minuti l’anno passato per la festa di San Giovanni Battista, quando venne a vedere la cappella. Egli è un uomo semplice e attraente, italiano, ma anche abilissimo e acutissimo uomo alla sua maniera. La sua venuta qui è accidentale, ed io non pensavo di rivolgermi a lui se non molto tardi, anzi suppongo non l’avrei fatto se non fosse per questo caso….
Dalla lettera di Newman al suo amico H. Wilberforce, 7 ottobre 1845
BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE JOHN HENRY NEWMAN