Quando verrà il giorno in cui io potrò baciare realmente e visibilmente le tue sacre piaghe? In quel giorno sarò interamente purificato dai miei peccati e dalle mie impurità e sarò degno d’avvicinarmi al mio Dio incarnato, lassù, nella tua casa di luce. Quale mattino splendente sarà quello in cui, soddisfatti tutti i miei debiti, io vedrò per la prima volta il tuo volto, contemplerò senza tremare i tuoi occhi, le tue labbra misericordiose, m’inginocchierò con gioia per baciare i tuoi piedi e riceverò il ben venuto nelle tue braccia!
O mio solo vero amante, voglio amarti ora per poterti amare anche allora. Quale giorno, il giorno dell’eternità, in cui rassomiglierò così poco a quello che sono ora, qui in terra, dove mi sento vivere in un corpo di morte, distratto e tormentato da mille pensieri.
O mio Signore, quale giorno sarà quello in cui l’avrò troncata col peccato veniale o mortale, in cui io mi presenterò degno di te e perfetto ai tuoi occhi, capace di sostenere la tua presenza, non tremando sotto i tuoi sguardi, non tremando all’esame scrutatore degli angeli e degli arcangeli.
John Henry Newman, Meditazioni e Preghiere, a cura di Velocci G. Jaca Book Milano 2002, 73-74.